Zeroscena & Silvia Francis Berry - AFFITTASI LUMINOSISSIMO BILOCALE | spazioSERRA
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AFFITTASI LUMINOSISSIMO BILOCALE

Mostra di Zeroscena e Silvia Francis Berry

A cura di spazioSERRA

Riflessione di Laura Raccanelli e Alice Nagini

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Visibile dal 15/02/2024 al 22/03/202

Opening giovedì 15/02/2024 ore 19:00

Stazione Lancetti del Passante ferroviario, Milano

AFFITTASI LUMINOSISSIMO BILOCALE è la mostra site-specific di Zeroscena e Silvia Francis Berry all’interno di suMISURA, la stagione espositiva in cui l* artist* selezionat* analizzano spazioSERRA, al contempo contenuto e contenitore, dove quotidianamente le stesse regole che lo costituiscono vengono enfatizzate, sfruttate, deformate, rimodellate e talvolta annullate. La mostra è visibile da giovedì 15 febbraio a venerdì 22 marzo 2024 presso la stazione ferroviaria Milano Lancetti.
 

Il collettivo Zeroscena si avvale di differenti media per indagare le possibilità espressive e relazionali del gioco, la parola, la memoria degli archivi, relazionandosi con il territorio in cui operano. Insieme a Berry, che invece fa del disegno il principale medium espressivo della sua ricerca, si sono occupat* del rapporto tra il territorio e i suoi abitanti.
 

Partendo dall’esperienza personale del* artist*, che hanno vissuto da studenti a Milano e a Venezia, la mostra AFFITTASI LUMINOSISSIMO BILOCALE porta una tematica di interesse pubblico in un luogo pubblico: l’emergenza abitativa che colpisce diverse città italiane, creando disagio sociale specialmente tra student* e lavorator* precar*. Il progetto intende evidenziare e denunciare la nevrosi del settore immobiliare attraverso l’allestimento all’interno di spazioSERRA di un appartamento fittizio, dove i mobili sono di cartone o di recupero e i muri si riducono a una planimetria disegnata sul pavimento. 
 

Una serie di annunci pubblicati sui principali portali immobiliari anticipa e accompagna la mostra. All’interno di spazioSERRA viene allestito un “luminosissimo bilocale” su misura, dotato di posti letto (troppi), cucina e persino bagno con wc e doccia. Come spesso succede nelle case in affitto, il mobilio è di recupero, proviene cioè da case, o cantine, di amic* e familiari o da annunci di privat* cittadin* che regalano pezzi di arredamento, pur di liberarsene. Alla fine della mostra, gli oggetti saranno restituiti o resi nuovamente disponibili gratuitamente. Scrivono Alice Nagini e Laura Raccanelli nella riflessione che accompagna la mostra: “L’insieme degli elementi esposti configura un sistema di oggetti in transito: sagome provvisorie, tracce di una struttura inconsistente, scarti convertiti in risorse. Ciascuno di essi porta incisa la narrazione di chi lo ha vissuto, ma è nella dimensione del movimento e della ricollocazione che formulano una nuova dichiarazione congiunta. Divenendo altro da sé, le cose, ridefiniscono il significato dello spazio domestico, che da stabile e protettivo si fa emblema di compromesso e necessario adattamento”.
 

Stiamo affrontando un’emergenza abitativa diffusa, i cui impatti sono particolarmente evidenti nelle città come Milano, che attraggono student* e lavorator* da tutta Italia e dall’estero. Si assiste a una diffusa commercializzazione di abitazioni dalle dimensioni sproporzionate, troppo piccole rispetto al costo ed eccessivamente onerose rispetto al reddito medio. Student*, giovani e lavorator* precar* subiscono le conseguenze di un sistema che sempre più spesso considera una casa non come un diritto fondamentale, ma piuttosto come un privilegio da meritare. “L’installazione, con i suoi arredi recuperati, è allora dis-abitativa nel dare concretezza al tradimento etimologico dell’abitare [dal lat. habitare, propr. «tenere», frequent. di habere «avere»], racconta di una mobilità imposta dalla precarietà abitativa e insieme dichiara simbolicamente il divieto di radicarsi”.

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EVENTI


17/02 ore 15:30 @ spazioSERRA | AnthroDay Milano - L’incontro propone un dialogo tra arte, antropologia e questioni abitative, con un approfondimento dell’antropologa urbana Laura Raccanelli e della dottoranda in studi letterari Alice Nagini, e la partecipazione di Ilaria Lamera (Tende in Piazza), Noemi Mariani (@mangiapregasbatty) e Valentina Rizzi, dottoranda IUAV: verranno affrontate le tematiche dell’abitare e dell’agentività degli oggetti nel definire lo spazio domestico. Evento a ingresso libero su iscrizione.

 

22/03 ore 19:00 @ spazioSERRA | Pick Up Party - In occasione del finissage della mostra, lo spazio verrà aperto  e  i mobili utilizzati potranno essere prelevati da chiunque sia interessato a usarli per arredare la propria casa, salvandoli dall’oblio di una cantina o di una discarica.

ZEROSCENA (Elisa La Boria, 1998, e Luka Bagnoli, 1998) è un collettivo fondato nel 2020 da Elisa La Boria e Luka Bagnoli, laureati al BA in Arti, Spettacolo, Eventi Culturali presso IULM (Milano) e attualmente iscritti al MA in Arti Visive presso IUAV (Venezia). La loro pratica investe le possibilità espressive e relazionali del gioco, l’uso della parola e la memoria degli archivi, attraverso la realizzazione di opere installative, video e fotografiche.


Silvia Francis Berry (Lodi, Italia, 1998) si laurea al triennio di Pittura e Arti Visive presso NABA (Milano). Dal 2021 frequenta la Magistrale in Arti Visive dello IUAV (Venezia). Tramite il medium del disegno rielabora con uno sguardo proprio luci e forme geometriche di ogni tipo e fonte. Portando la pratica del disegno fuori dal foglio, essa si approccia al corpo e alle sue sensazioni lavorando anche con l'installazione e la scultura.
Zeroscena e Silvia Francis Berry hanno già collaborato alla realizzazione delle opere Telememoria, T.U.A. e Madre industriosa.


Alice Nagini (Domodossola, Italia, 1992) è docente di letteratura nella scuola secondaria e dottoranda in Studi linguistici, letterari e interculturali in ambito europeo ed extra-europeo presso l’Università degli Studi di Milano e l’Universidad Nacional de La Plata (ARG). I suoi principali interessi di ricerca riguardano gli ambiti della teoria della letteratura, dell’ontologia orientata agli oggetti e del legame tra letteratura e Diritti umani. Attualmente si occupa di letteratura di testimonianza relativa alle violenze di Stato nel contesto del Cono Sur latinoamericano, con un progetto di ricerca rivolto a oggetti, memoria e immaginario collettivo dal titolo Objetos reaparecidos en el imaginario testimonial de la última dictadura argentina (1976-1983).

Laura Raccanelli (Correggio, Italia, 1992) è antropologa urbana e dottoranda Urbeur - Studi Urbani all'Università di Milano Bicocca. Si occupa di studiare le trasformazioni urbane attraverso il metodo etnografico, in questo momento sta concludendo la sua etnografia di Corvetto, Milano sud, guardando ai cosiddetti processi di beautification nell'epoca del capitalismo estetico. I suoi principali interessi di ricerca riguardano i visual studies, la relazione fra estetica e politica, la dialettica centro-periferia e le disuguaglianze spaziali. Scrive sceneggiature per il cinema, ha scritto di città e quartieri per la rivista Monitor. 

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